Ogni cosa è compiuta.
Io sono l’alfa e l’omega,
il principio e la fine.
A chi ha sete io darò gratuitamente
della fonte dell’acqua della vita.
Chi vince erediterà queste cose,
io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
Apocalisse 21:6-7
Siamo dunque giunti al termine di questo studio sulla salvezza. Il nostro percorso è iniziato dalla storia della teologia, dove abbiamo visto come teorie incomplete, e che non rendono giustizia alla misericordia e all’amore di Dio, abbiano contaminato il pensiero cristiano originario. Nella seconda sezione, abbiamo recuperato alcuni fondamenti teologici essenziali, al fine di riscoprirne il profondo significato per la salvezza. Nell’ultima sezione, infine, abbiamo approfondito la natura di Dio, per comprendere come sia la sua stessa essenza d’amore ciò che salva e che questo amore, lo Spirito Santo, ci è stato donato grazie alla fedeltà di Gesù Cristo. Abbiamo quindi proposto una nostra teoria, che abbiamo chiamata Identificazione Vitale, a nostro avviso in grado di soddisfare tutti i requisiti per essere considerata esaustiva e rispettosa della misericordia di Dio.
21.1. Salvati dalla sua vita
Ho scelto d’intitolare questo libro “Salvati dalla Sua Vita” poiché troppo spesso sentiamo dire che siamo salvati dalla morte di Gesù, ma questo non è propriamente corretto. È la sua vita, il suo amore, la sua fedeltà ciò che salva, la morte è stata solo una tappa del processo a cui egli andò incontro. È la vita di Dio in noi, l’amore che Gesù ci ha donato, ciò che preserva dalla morte, guarisce, libera dal peccato, perfeziona nell’amore e rende possibile la comunione con Dio e con gli altri uomini. La sua vita è la fonte della salvezza, il dono eterno di Dio che ristora l’anima:
Apocalisse 22:17 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!» E chi ode, dica: «Vieni!» Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita.
È ciò che ogni uomo e donna di questo mondo cerca, la vita vera, quella che non appassisce, ed è possibile trovarla solamente nell’amore di Dio e nella comunione di coloro che gli sono fedeli. È nostro compito portarla nel mondo, poiché Dio ha scelto d’agire per mezzo della sua Chiesa; laddove c’è una sorgente di vita e d’amore su questa terra, siamo certi che molti accorreranno, poiché c’è un grande vuoto e una fame d’amore nel mondo che non può essere saziata se non con il pane della vita.
Per rispondere ora alla nostra domanda iniziale sul significato dei versetti biblici “Cristo è morto per noi” e “Cristo morì per i nostri peccati”; essi significano che Gesù andò incontro alla morte per amore nostro, rimanendo fedele a sé stesso e leale nei nostri confronti, accettando il supplizio della croce pur di farci il dono più grande, il dono dell’amore. Questo dono è ciò che ci riconcilia con Dio, ci strappa dalla schiavitù del peccato e ci garantisce il perdono nella libertà dei figli di Dio. Non è la morte di Gesù che libera, bensì la sua fedeltà fino alla morte, grazie alla quale è stato reso possibile il dono perfetto dello Spirito Santo. “È morto per noi” significa che non indietreggiò nemmeno dinnanzi alla morte per l’amore che nutre verso di noi; “Morì per i nostri peccati” significa che si consegnò alla morte pur di riconciliarci con Dio, purificare le nostre coscienze dall’onta dei peccati e liberarci dalla forza del male, donandoci la potenza dell’amore che vince ogni cosa, perfino la morte. Non significa che egli dovette pagare una qualche sorta di compensazione a Dio al posto nostro, è qualcosa di completamente diverso.
21.2. Conclusione
In conclusione, possiamo ricapitolare i punti essenziali della teoria che abbiamo esposta in questi capitoli:
L’incarnazione di Gesù, il suo sacrificio e la risurrezione, non sono servite per restaurare la creazione, ma per completarla, ovvero per donare all’umanità il frutto dell’albero della vita, lo Spirito Santo, che non poteva essere preso o guadagnato, ma poteva solo essere donato come atto d’amore assoluto da parte di Dio. L’uomo, creato imperfetto in quanto ancora privo della capacità d’amare, viene pertanto reso perfetto e completo dall’unione con Cristo che infonde in esso l’amore di Dio. Essere uniti a Cristo significa ricevere il suo Spirito nel nostro spirito, per formare una sola cosa con lui; significa identificarsi con lui, ovvero permettere che i suoi valori e i suoi ideali entrino in noi e divengano nostri; significa restare fedeli al suo patto, onorandolo e mettendo in pratica ogni cosa che egli ha comandato. Tutto ciò fu reso possibile dalla fedeltà di Gesù, che ci ha fatto dono del suo amore. Questo dono ci redime e ci riconcilia con Dio, ci porta a conoscerlo nella sua vera natura e a diventare intimi con lui, ad accedere alla sorgente della vita che vince la morte, purifica la coscienza da ogni peccato e santifica, trasformandoci a immagine di Cristo. Questa salvezza non è però a nostro beneficio esclusivo ma, se vuole essere autentica, dev’essere condivisa con gli altri, nelle relazioni e nella comunione fraterna, per divenire viva e portatrice di vita.
Le difficoltà che abbiamo nel descrivere la salvezza sono strettamente legate alla nostra incapacità di comprendere la straordinaria potenza creativa, trasformativa e partecipativa dell’amore, ovvero di comprendere la natura stessa di Dio, il quale rappresenta il fine ultimo della salvezza:
È Dio il “fine” ultimo della salvezza e il compimento della nostra stessa identità di persone. Essere salvati è essere “divinizzati”, partecipare alla vita di Dio. La salvezza, quindi, è molto più di un’alterazione del nostro status giuridico. Allo stesso modo, è più che imitare Cristo nella condotta morale. La salvezza non è altro che la trasformazione totale della nostra umanità.579
La salvezza è partecipare alla vita di Dio, è l’identificazione vitale e l’unione spirituale con Cristo, al fine di andare incontro a una trasformazione totale che ci porti a divenire pienamente umani, allo stesso modo in cui fu Gesù; essere ripieni di Spirito Santo, resi santi e irreprensibili dinnanzi a lui.580 Come Dio salva è intrinsecamente legato a chi egli è, amore incondizionato che si è manifestato e ha espresso pienamente sé stesso in Gesù. La salvezza è un lungo viaggio, che comincia e viene sostenuto a ogni passo dalla grazia di Dio, ma che richiede sempre il nostro impegno fedele e dedizione leale al comandamento dell’amore, e che ha come scopo ultimo la nostra adozione, affinché diveniamo una comunione di uomini e donne, figli e figlie di Dio, sorgenti di vita eterna sulla terra, la vita di Gesù Cristo.