Vedove nere intorno a me
in questa palude mi tengono
nella melma intrappolato sono antiche catene mi ostacolano
Mentre un piano scordato canta un inno alla nostalgia
i vapori del mio amore mai consumato salgono verso le stelle
Questo interno freddo che la mia pelle piuma rende mi ricorda di quanto io
sia condannato e usurpato
Voler solo donare e ritrovarsi così
e allora qual è il senso
di cosi tanta gentilezza?
Questo altruismo a niente mi porta
ma solo ad un stretta
più ferrea e arrugginita
Che possa sentir la pelle ora la pelle candida del gentil sesso che piano si distende su di me cancellando ogni buio ricordo
Che possa sentir l'amore ora quel dolce profumo di arancio che il collo piano mi sfiora
liberandomi da questa presa
Che io possa smetter di sognare questa meravigliosa sensazione
che il cuore mi stritola e il corpo divora
E il cielo tuonò risuonando in ogni molecola
propagandosi nell'universo
Nuvole cariche di disperazione
seminano la terra
Accolgo il frutto che mi offrono senza disdegno
La mia pelle fradicia
non respira più
Piano piano le mie energie
vanno svanendo
Cado e so
che nessuno mi prenderà
In quel secondo sogno delle mani
che possano frenarmi
Ma questa triste verità
va oltre il mio cuore
Il freddo e le mani
si sgretolano
Le osservo sapendo che non posso far nulla I volti che mi fissano
rimangono immobili
Io sono spettacolo per coloro che
hanno avuto fortuna
Come fosse un circo gli indici
mi puntano giudiziosi
Un'accusa che io non merito si alza dal fondo
Occhi neri
pieni di nulla mi fissano
Mangiato dall'agonia chiudo gli occhi
nella speranza che finisca
Sonno tendimi
le tue mani
Cosi che io possa dormire senza senno
Se solo potessi tornare indietro
essendo ciò che sono
Avrei la pazienza di distendermi
prima dell'oblio
Ma io sono arrivato in una dimensione che non è presente
E il dolore è vivo e invadente anche qui