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Montagne blu che dal sole
sono state dimenticate
E le loro cime bianche e solari
raggiungono i cieli
Ai loro piedi
miserabili esseri
sudano e sanguinano
Ma io
riesco a sentire
la parola del monte
Poso il piccone la vanga
e il martello
Mi dirigo sulla cima e da li mi lancerò verso il mare
Vedrò piano scomparire queste città
e queste strade
Mia grande rovina nostra grande rovina
nostra immensa prigione
Ora che nulla temo so che troverò l'amore
nell'aria che mi taglierà
Il sole mi bacia e mai avrei sognato un addio migliore
Piccola creatura che piano ti avvicini al mio collo
posando il tuo dolce sospiro
Le tue labbra dolcemente sfiorano la mia pelle
che trasuda libidine
I tuoi denti vertiginosi e appuntiti trafiggono
il mio profondo
Baci e carezze sul mio nudo collo stai regalando
per alleviare il mio dolore
Brividi e formicolii si estendono
per tutto il mio corpo che da tempo scordai
Non possiamo non dobbiamo
ma questa tentazione è più grande di noi
Tentenno, non voglio cerco di resisterti
ma questo turbine
mi rapisce e mi confonde
Cerco di fuggire cerco una via per scappare ma questo sentimento mi riporta alle tue labbra Questo dolce momento si tramuta in paradiso e piano mi elevo
verso suoni angelici
Tremo e sudo e nell'immensa gioia il mio corpo si perde senza far più ritorno
Sogni, sogni segreti e sogni proibiti il mio profondo
mi regala questa notte
Dannato tu sia sogno maledetto che mi confonde
e mi rattrista il cuore
Dannata tu sia verità meschina
che dopo il sonno
mi ripiomba addosso
Dannato io sia stolto e afflitto
poiché il mio cuore troppo mi da
Dannato io sia sognatore e pensatore poiché ciò che cerco nessuno mai mi cederà
Queste anatre volano senza timore
E perché io sono costretto alla terra?
I cieli sono la mia sognata dimora
E voi, strambi uccelli solo invidia mi offrite
L'ignoranza beata è poiché dolore non ha
Solo vane certezze che la vita alimentano
Io non ho tizzoni ma solo un freddo camino
Faccia, questa orribile faccia sarà forse colpa tua
della mia orrenda solitudine a cui sono costretto?
Si, non vuoi rispondere e mai lo farai, orribile
spudorata e menomata faccia che altro non potevi essere
Ti odio, e non posso far altro che guardarti ed odiarti
mia, sei mia, sei parte di me
e per colpa tua non mi sveglierò
E voi, ditemi, cos'ha la mia faccia?
Anche voi vedete quello che vede io
O è altro? Che io sia un illuso o che sia arrivato al dunque?
No, voi non rispondete, voi non mi guardate vi girate dall'altra parte inorriditi
disgustati a ciò che la vista vi propone e con conati di vomito ve ne andate
Mi negate un saluto che io sempre vi porgo mi negate un amore che io sempre vi offro
mi negate un abbraccio che io con piacere vi darei
eppure ecco, solo mi stringo, solo mi riscaldo
In queste lenzuola trovo l'unico calore che il mondo possa offrirmi
mentre mi rigiro per cercare qualcuno che immagino mi tenga compagnia
Questo lenzuolo che a me stringo immaginandolo corpo, carne, cuore cercando di trattenere le lacrime che piano corrodono il mio viso
Le mie urla crepavano le pareti e scuotevano l'intero palazzo ma sempre solo rimasi
come se nessuno diede ascolto
Allora stanco mi distendo con il cuore che come un treno viaggia
questo, miei signori, sarebbe il momento ideale per pormi una carezza
Una carezza che mai arriverà che solo io riesco a offrirmi
e con la consapevolezza che solo io mi comprendo mi distendo, e piano mi addormento