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I locali sono aperti tutta la notte perché noi non possiamo fare a meno di
riempirli.
Parigi è New York con Montmartre.
Le differenze sono pane per chi non ha i coglioni di privarsene.
Il parquet di Parigi ha larghe fughe, ed è li che è andata accumulandosi
tutta la sporcizia, la letteratura, il sesso e la storia di quel posto.
La vita dei parigini è incomprensibile. Celebrano i loro ribelli, e
procedono con l’assimilazione coatta. Costruiscono montagne di pietra,
e cimiteri per i costruttori morti. Tutte le loro chiese servono a chiedere
perdono per la troppa musicalità della loro lingua.
Parigi si specchia quando c’è la nebbia, e non riesce mai a vedersi tutta
per quanto è grande. Parigi è incolmabile, e potrebbero esserci ossa di
martiri, pietre o cemento sotto i miei piedi, questa città continuerebbe lo
stesso a sprofondare.
A Parigi l’arte ha un prezzo. Qui da molto ormai si è evitato di
raccontarsi cazzate e si è iniziato a chiamare la merda col suo nome. E
qui si è iniziato anche a mangiarla, e a vantarsi di essere i migliori
mangiatori di merda al mondo.
Parigi è noiosa e rabbiosa, ed è come me. Sono anch’io uno sbirro che
cammina per le strade, che si dimena sbracato su queste piazze.
Sono pure io con un cazzo in culo e l’altro in mano che cerca di campare
mezzora in più, nonostante le troiette e i poeti che mi circondano.