Vangelo Nichilista by Luther Blissett - HTML preview

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La macchina poetante

Il clinamen assente e la fregna di La Mettrie

<<Voglio essere una macchina>>

Andy Warhol

La legge di gravitazione universale regola i nostri pensieri.

Cosa significa pensiero autonomo? Significa disubbidire alla mamma, o

al logaritmo biochimico del nostro cervello? Significa contestare le

istituzioni o divincolarsi dall’istinto meccanico che agisce in noi

sconosciuto a noi stessi?

Il mio ragionare è vincolato. Posso dire: <<è>>, posso dire: <<non è>>.

Posso dire: <<Saussure>> o <<Ermogene>>, ma non posso dire quel

che non posso dire.

Ci lamentiamo di non essere padroni del nostro inconscio, come se lo

fossimo della nostra coscienza.

Il finalismo è la verità del meccanicismo. Le nostre sono coazioni, la

loro caducità riflettono quella del mondo.

L’uomo è vittima sacrificale degli eventi. Gli eventi sono le puttane

dell’uomo.

La macchina poetante è made in Mileto.

La macchina è poetante perché non riesce a fare di meglio, ed è una

macchina perché siamo noi. E' un intreccio di cavi e tubi burocratici.

Una spranga di ferro che entra nel culo di Hobbes ed esce dalla bocca di

Vesalio.

Non l'alienazione della macchina ma la felicità della macchina. Una

macchina molle. Una macchina celibe che produce mimesi, in cui

l’essere si rispecchia nella sua coscienza di macchina.

Io voglio essere una macchina così da non dover più fingere.

Voglio essere una macchina e non dovermi più stressare e perdere tutti i

capelli e fumare una sigaretta dopo l’altra. Non c’è niente di male ad

essere una macchina. Un macchinario quantistico. Una macchina

perfetta che si spegne da sé. Che consuma assurdo e produce arte.

Io voglio essere una macchina che non finge tutto il tempo di essere

altro. Un automa che si surriscalda non per un difetto, ma perché è così

che è stato progettato.

Voglio essere la macchina al'arcancia, la macchina di Dio e il Dio della

macchina.

Voglio essere una macchina che non desidera, o che desidera di essere

se stessa: una macchina, cazzo! Una macchina!

La verità e la morte

<<La mia filosofia: tirare fuori l’uomo dalla parvenza a costo di qualsiasi

pericolo! E non temere la rovina della vita!>>

Friedrich Nietzsche

<<La verità, è un’agonia che non finisce mai. La verità di questo mondo è la

morte. Bisogna scegliere, morire o mentire>>

Louis-Ferdinand Céline

La verità è noiosa come la morte.

<<La verità è un errore senza il quale una certa specie di viventi non

potrebbe sussistere>> (Nietzsche).

La verità uccide. L’uomo non è fatto per accogliere in sé la verità.

<<La razza umana non può sopportare troppa realtà>> (Eliot).

Per accogliere la verità non basta essere uomini. Bisogna essere un mare

per accogliere un fiume immondo, senza diventare impuri.

Allora io dico: <<facciamo un tentativo con la verità! Forse sarà la

rovina dell’umanità! Orsù!>>.

Ma queste sono cose che tu già sai, e al posto della verità tu vedi avanzi

di carriera. E al posto delle mie paure vedi un ponte che unisce Dublino

ad Istanbul.

La verità è un prodotto sociale, ma senza un attento studio di mercato e

con un packaging dilettantistico. La verità è un cane che si morde la

coda aspettando che qualcuno lo accoppi. La verità è ciò che io voglio

che sia. La verità è l'irrazionale. La verità è la sorte. La verità è la morte.