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Siete degli insaziabili della morale. Ciò che cercate nelle opere è niente
di meno che il senso della vostra esistenza, la risposta al quesito:
<<come agire?>>
La morale è l’interpretazione che l’uomo ha della sua esistenza. Ma
l’esistenza non ha senso, quindi non può esserci alcuna morale.
Senza morale però verremmo meno, ci abbiocheremmo come uomini di
successo e ci afflosceremmo come cazzi mosci collassando nella nostra
volontà.
Ecco allora una soluzione d’avanguardia che sembra rispettare al
contempo dogmi mistici, fiducia nel destino ed eleganza formale.
Ciò che propongo è un espediente artistico, una scorciatoia etica e un
gioco morale. Questa formula, che si attiene all’atteggiamento
esistenziale della festa, potrebbe essere chiamata, parafrasando
Wittgenstein, teoria dei giochi etici.
<<Qui la parola “gioco etico” è destinata a mettere in evidenza il fatto
che l’ agire un comportamento fa parte di un’attività, o di una forma di
vita. Considera la molteplicità dei giochi etici contenuti in questi (e in
altri) esempi: Comandare, e agire secondo il comando. Far congetture
intorno all'avvenimento. Elaborare un'ipotesi e metterla ala prova.
Inventare una storia. Recitare in teatro. Cantare in girotondo. Sciogliere
indovinelli. Fare una battuta. Risolvere un problema di aritmetica
applicata. Tradurre da una lingua in un'altra. Chiedere, ringraziare,
imprecare, salutare, pregare.>>
Avendo fatto fuori tutte le teosofie, ma avendone ancora bisogno, ecco
accorrerci in soccorso il Jukebox della Morale, perché non c’è niente di
meglio di una metafisica nata dallo scetticismo; una metafisica scelta a
caso tra le tante; un pensiero forte scagliato contro se stesso.
Ciò che vi offro è un manuale di weltanshaung indistruttibile perché
senza fondamenta, inconfutabile perché immotivato, inattaccabile
perché indifeso.
Ecco a voi la formula per ottenere una morale di successo:
I.
Prendere dei testi religiosi, filosofia, diritto, o best seller di
qualsiasi tipo. Prendete un giornale. Prendete una tv, dei santoni,
etichette di barattoli, scritte sui muri, discorsi di politici, libri,
figurine e caravan pieni di pargoli.
II.
Prendete un paio di forbici.
III.
Ritagliate accuratamente e mettete in un sacco.
IV.
Agitate delicatamente.
V.
Tirate fuori un ritaglio dopo l’altro e disponeteli nell’ordine
in cui sono usciti dal sacco.
VI.
La morale vi somiglierà.
Tale procedimento è palindromico, potete eseguirlo anche all’inverso:
VI. Prendete una morale che vi somigli.
V. Tirate fuori un ritaglio dopo l’altro e disponeteli nell’ordine che
vi pare.
IV. Agitate delicatamente.
III. Ritagliate accuratamente e mettete roba in un sacco.
II. Prendete un paio di forbici.
I. Scrivete dei testi religiosi, di filosofia, diritto, o best seller di
qualsiasi tipo. Create un giornale, una tv, dei santoni, etichette di
barattoli, scritte sui muri, discorsi di politici a vario livello. Cagate
libri, figurine e caravan pieni di pargoli.
Questo sistema per la distruzione seriale dei dubbi ed il cut-up dell’etica
è detto anche Morale dal Cappello in onore al cilindro usato da Tzara
nel 1916 per un esperimento analogo.
Il nostro ufficio marketing si è poi sbizzarrito ad inventare altri nomi per
lo stesso prodotto concettuale: Cappello Magico, Roulette Etica (di
fabbricazione russa), Jukebox Assiologico, Arca Musarithmica degli
Scopi.
Mi raccomando, non sottovalutate la validità metafisica di questo
sistema. La morale estratta dal cappello è sempre la migliore. Ricordate,
dal cappello esce unicamente il vostro destino.
E’ un gioco bellissimo, un divertimento. E’ un modo come un altro per
passere il tempo.
Vendo una morale a tutti i fratelli che non sanno che fare il pomeriggio.
Io gli metto una cosa in mano e gli dico: <<divertiti>>.
Siate allegri perché vi ho donato una morale. Cosa volete di più dalla
vita?
La metà del libro
Salve, e benvenuti alla metà del libro.
E’ il momento in cui facciamo una pausa ed invitiamo voi lettori ad
unirvi a noi autori del libro nella ricerca del pesce, delle polisemie e
delle citazioni tipiche dell’estetica postmoderna.
Dov’è finito il pesce?
Ambiguo, ambiguo.