Vangelo Nichilista by Luther Blissett - HTML preview

PLEASE NOTE: This is an HTML preview only and some elements such as links or page numbers may be incorrect.
Download the book in PDF, ePub for a complete version.

Il lato oscuro di Dhyana

Perché il nostro sole sorge ad est e tramonta ad ovest

Noi vogliamo eliminare il male, ma non trovandolo distruggiamo tutto.

Vogliamo distruggere il dualismo, fonte del male. Vogliamo far fuori le

contraddizioni, ma non riuscendoci distruggiamo i contraddittori. In

assenza di contenuti distruggiamo i contenitori.

E’ la via metafisica per l’adualismo, la via violenta ad esso.

Pensiero occidentale = pensiero orientale + violenza.

Distruggere il male significa distruggere l’uomo, causa e conseguenza

delle contraddizioni, epifania del male.

L’uomo è un errore, la mente non può esistere nel mondo. La soluzione

è quindi eliminare la mente o cancellare il mondo. <<Per salvare la vita,

bisogna distruggerla. Quando è completamente distrutta, si vive per la

prima volta in pace>> (Zenrin).

E’ la conclusione a cui è arrivato il Buddha; la stessa di stoici, epicurei

ed edonisti; la stessa che si discute da tremila anni.

L’uomo è essenzialmente brama, avidità, volontà: eliminare la volontà

equivale ad eliminare l’uomo.

Eliminare le passioni, l’intelligenza, la concupiscenza, il dolore;

rincorrere l’atarassia, l’aponia, l’apatia, la noluntas, il quietismo,

l’apofatismo, sono le strade per annichilire l'uomo e per renderlo felice

come un vegetale, perché l'uomo non è strutturalmente adatto ad esserlo

altrimenti.

La mistica vuole annullare l’uomo per sottrazione. Essa vuole

<<rigettare la saggezza>> (Laozi), vuole la stupidità animale, la <<pura

insipienza>> (Eckhart), <<la santa asinità>>. <<L’ignoranza è in realtà

la natura di Buddha>> (Hsüan-Chüen).

Una completa ignoranza perciò, o una completa gnôsis.

La vita è sofferenza, l’uomo è un errore insanabile, la ragione un

peccato inespiabile. Per liberarci dal male, dalla sofferenza e dalle

preoccupazioni occorre farla finita con l’umanità. Occorre involversi in

bestie istintuali, regredire in cani diogenei. <<Chi fa di se stesso una

bestia si sbarazza della pena di essere un uomo>> (Johnson). Oppure

occorre evolversi fino a cancellare la nozione di evoluzione.

Se l’uomo è streben, desiderio impossibile di trascendersi, noi non

optiamo per l’annullamento del desiderio; noi scegliamo per

l’impossibile, per la trascendenza.

Il Buddha dice: <<togli>>. Noi diciamo invece: <<aggiungi>> e

vogliamo portare l’uomo al suo apogeo, al collasso, trascenderlo per

saturazione.

<<La natura umana come tale non può abolire la preoccupazione per

l’avvenire. Gli stati in cui questa preoccupazione non ci tocca più sono

al di sopra o al di sotto dell’uomo>> (Bataille).

Satori, nirvana, ipertrofia o estinzione: in ogni caso la via è superare

l’uomo.

Non più uomini quindi ma sottouomini, mushin, superuomini.

L’attrazione del nulla può essere superata anche con lo sviluppo

parossistico dei fantasmi che il Buddha si sforza di liquidare. L’ascetico

rincorre faticosamente il nirvana attorno al mondo. Il danzatore

metanoico invece sceglie la strada opposta e finisce per ritrovarcisi di

fronte e scontrarcisi violentemente.

Noi scegliamo l’altra via per le Indie, quella logocentrica, violenta,

metafisica: quella a occidente, correndo il rischio di non raggiungerla

mai e di fermarci in America.

La via a occidente per l’oltreuomo è il raggiungimento della quiete

interiore, l’eliminazione delle tensioni interne attraverso il pieno

soddisfacimento, e non la piena rimozione, degli istinti di Eros e

Thanatos. E’ il raggiungimento dello zero mediante la tensione ad

infinito, l’esaltazione incondizionata dei principi di piacere e di morte

sublimati entrambi nel <<principio del Nirvana>> (Freud).

L’oltreuomo è colui che capisce e accetta il destino, diventando destino

lui stesso. L’oltreuomo è colui che comprende il significato inumano del

Tao perché è esso stesso inumano, è esso stesso Tao. E’ colui la cui

parola chiave è volontà, la cui sovranità ha superato la contraddizione di

wei e wu-wei.

L’oltreuomo vive nelle contraddizioni e cammina nell’oscurità. Esso ha

capito che l'irrazionale è un’amaca, che la cultura è un’arma, che

l’oscurità non lo minaccia ma lo protegge.