<<Perché non ci si inganni sul senso del titolo con cui verrà chiamato questo
vangelo del futuro. “La volontà di potenza. Tentativo di una tra svalutazione di
tutti i valori” – con questa formula trova espressione un contromovimento,
quanto al principio e al compito: un movimento che in qualche futuro seguirà a
quel nichilismo perfetto; ma che lo presuppone, logicamente e
psicologicamente, che assolutamente può venire solo dopo di esso e da esso>>
Friedrich Nietzsche
<<Non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a
comprenderlo meglio>>
Giovanni XXIII
Ero seduto da ore nella biblioteca di Babele arrovellandomi il gulliver su
come evitare il nichilismo, quando d’un tratto una musica mi venne in
soccorso. Improvvisamente capii che il pensare è per gli stupidi, mentre
i cervelluti si affidano all'ispirazione.
Ciò che io narro è il kairós della catastrofe. Io descrivo ciò che verrà, ciò
che non può fare a meno di venire: il superamento del nichilismo.
Oltre il nichilismo non c’è niente, ma la novità non è nel nichilismo, la
novità è nel nostro sguardo su di esso.
Non è il nichilismo che cambia, siamo noi che cominciamo a
comprenderlo meglio.
Qui presentiamo il nichilismo come una buona novella.
Dopo la negazione, dopo e oltre la negazione più profonda, la dialettica
ci porta ad una nuova affermazione, ad un nuovo <<Si>>, un <<Si>>
trasportato.
Il superamento del nichilismo sublima il superamento di moderno,
modernità e modernismo. Come alla sequenza: premoderno-moderno-
antimoderno s e g u e postmoderno; i l f r a s e g g i o ultranichilismo-
antinichilismo implica transnichilismo.
Il transnichilismo è il nichilismo che trascende se stesso. E’ il passaggio
attraverso il nichilismo e il suo esaurimento, il suo completamento.
Movimento triadico della consapevolezza:
piccolo Si
bestia
io=mondo
(accettazione
(incosciente)
acritica)
No
uomo
nichilismo cultura piccolo nichilismo dialisi
(negazione)
(errore)
(storia) No
imperfetto io-mondo,
grande nichilismo negazione del
No
perfetto
mondo
grande Si
oltreuomo
trans-
io=mondo
(accettazione (superamento nichilismo
(cosciente)
critica)
dell’errore)
Il transnichilismo è il superamento del nichilismo; ma oltre il nichilismo
non si può andare. Il transnichilismo è quindi l’accettazione del
nichilismo, la visione del nichilismo come vangelo, come buona nuova.
La svalutazione nichilista è propedeutica alla trasvalutazione. Il
nichilismo non vuole nulla, dice <<no>> a tutto. Il transnichilismo vuole
il nulla, dice: <<si>> al vacuume del tutto, ma dice quello che ti pare in
fondo.
I nichilismi sono le colonne d’Ercole del nostro tempo. L’uomo non può
andare oltre la linea perché è lui quella linea. Per superare il nichilismo
l’uomo deve superare se stesso. <<La vita si concede a prezzo di dolore
e di paura. E sta qui tutto l’inganno. Ora l’uomo non è ancora
quell’uomo. Verrà l’uomo nuovo, felice e superbo. […] Dio è il dolore
della paura della morte. Chi vincerà il dolore e la paura, quello diverrà
Dio. Allora vi sarà la vita nuova, l’uomo nuovo, tutto sarà nuovo>>
(Dostoevskij).
E’ la dialettica servo–padrone del nichilismo: lo schiavo si libera dalla
sua servitù solo quando ha il coraggio di mettere in gioco la sua vita.
Il nichilismo per l’umanità ha significato tutto, la fine del nichilismo
implica quindi la fine di tutto; ma <<ciò che il bruco chiama fine del
mondo, il resto del mondo chiama farfalla>> (Laozi).
Questo è un racconto. Qui si presenta, si mette in atto il superamento del
nichilismo, perché è nominandole che le cose sono.
Il transnichilismo è una necessità storica. E’ l’avvento della fine delle
profezie e dei profeti. E’ la fine del linguaggio e quindi la fine delle
cazzate. E’ Sisifo felice, è il malato felice, è il peccatore felice perché
hanno smesso tutti di lamentarsi. <<Il nucleo della felicità: voler essere
colui che sei>> (Erasmus).
Il nichilismo è un fiume nero immondo senza speranza.
Occorre nuotare in quel fiume in direzione della corrente. Occorre
installarsi nel nichilismo, assumerlo dentro di noi. Accettare il
nichilismo per accettare noi stessi. <<Mi auguro quindi che riuscirete ad
accettare la Natura per quello che è: assurda>> (Feynman). Accettare il
nostro irragionevole destino per non esserne travolti <<il fato conduce
chi lo asseconda, trascina chi gli si oppone>> (Seneca).
La vita si concede a prezzo di ingiustizia ed irragionevolezza. Mentre la
prospettiva nichilista si scontra con questa tesi rifiutandone l’assurdità,
<<la prospettiva unvernünftige accetta invece l’errore e l’impossibilità
della conoscenza come elementi desiderabili ed auspicabili, al pari di
ogni altro aspetto dell’esistenza>> (Arena).
Andare al di là del nichilismo significa non considerare la caducità, il
mutamento, la mancanza di senso come qualcosa di orribile e nocivo.
Significa dire di si all’inautenticità dell’esistenza, all’assenza di scopo,
all’errore e all’insensatezza. Significa accogliere l’Amen, aprirsi al
nonsense, vivere la distruzione non come una minaccia ma come
un’opportunità. Significa serrare i denti sul mondo, sulla logica, sul
serpente; non spaventarsi della bomba, anzi cavalcarla.
Al di là del bene e del male. Al di là delle parole e delle menzogne. Al di
là della libertà e del fatalismo.