Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Libro del profeta Isaia 53:5
Non è agevole dire con precisione a chi vada attribuita la formulazione della teoria della Sostituzione Penale; in linea generale si fa riferimento a Martin Lutero,138 con successive interpretazioni da parte di Filippo Melantone139 e Giovanni Calvino,140 sebbene, come vedremo, alcuni accenni si possono già ravvisare in tradizioni precedenti. Possiamo affermare che Lutero, Melantone e Calvino si inserirono semplicemente nel già esistente filone delle teorie formulate da Anselmo d’Aosta e Tommaso d’Aquino, modificandone le implicazioni legate all’onore e alla riparazione dell’offesa, tipicamente feudali, ed eliminando la componente meritoria individuale legata alle opere penitenziali.
Per comprendere l’ambito in cui si sviluppò questa teoria è però necessario inquadrarla nel più ampio contesto della Riforma, che portò allo scisma della Chiesa, dando vita al movimento Protestante e alla nascita del cristianesimo Evangelico. Figura centrale alla quale si attribuisce la nascita del movimento fu Lutero, con la pubblicazione delle famose 95 tesi che diedero vita alla Riforma Luterana. L’intenzione di Lutero era di chiudere con la prassi della vendita delle indulgenze, l’idea della salvezza per opere meritorie e tutte le pratiche di supererogazione che avevano corrotto la Chiesa romana. A lui seguirono altre figure di spicco, tra cui Giovanni Calvino, dal quale prenderà vita una seconda corrente denominata Riforma Calvinista. Conseguentemente, la teoria della Sostituzione Penale maturò in questo contesto rivoluzionario innescato da Lutero, sebbene si ritenga che una vera e propria strutturazione sistematica della teoria si ebbe solo nel XIX secolo a opera di Charles Hodge.141 Alcuni problemi dottrinali richiesero tuttavia importanti revisioni, operate solo di recente da diversi studiosi, tra cui si segnala Karl Barth.142
9.1. La teoria della Sostituzione Penale
Nella teoria della Sostituzione Penale, Cristo offrì sé stesso in sacrificio per il perdono dei peccati degli uomini. Tale perdono viene assicurato ai credenti poiché la punizione conseguente ai peccati (penale), invece di ricadere sugli uomini colpevoli, si abbatté su Gesù Cristo quale sostituto vicario (sostituzione). Infatti, la giustizia di Dio non poteva essere ignorata e le trasgressioni restare impunite, dunque Dio, per tenere fede alla propria giustizia e allo stesso tempo salvare l’umanità peccatrice, eseguì su Cristo il suo giudizio; secondo questa teoria, Dio riconciliò in Cristo giustizia e amore, diritto e misericordia. Leggiamo dalle parole di Lutero: “Un cristiano è amato da Dio e peccatore. Come si possono armonizzare queste due contraddizioni: sono un peccatore e merito l’ira e il castigo di Dio, eppure il Padre mi ama? Solo Cristo può armonizzare queste contraddizioni.”143 Gesù, uomo privo di peccato, scontò, in sostituzione di tutti gli uomini, il castigo che sarebbe loro toccato, al fine di liberarli dalla maledizione della legge che li condannava a causa delle trasgressioni. Tutto questo avvenne in Gesù che, come agnello senza macchia, assunse su di sé ogni peccato, divenendo egli stesso peccato; per mezzo di questo sacrificio, Dio poté accogliere i peccatori giustificati da Cristo, senza rinunciare alla sua giustizia. Leggiamo dal commentario di Lutero alla lettera ai Galati:
Essendo l’Agnello di Dio senza macchia, Cristo era personalmente innocente. Ma poiché ha preso i peccati del mondo, la sua assenza di peccato è stata contaminata dal peccato del mondo. Qualunque peccato io, tu, tutti noi abbiamo commesso o commetteremo, sono i peccati di Cristo come se li avesse commessi lui stesso. I nostri peccati devono essere i peccati di Cristo o periremo per sempre.144
A rigor del vero però, già anticamente si possono ravvisare alcune idee simili, sebbene non fossero la teologia predominante; in particolare si segnala un brano di Eusebio di Cesarea145 nel III secolo:
Così l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, è diventato una maledizione per noi: “che, pur non conoscendo il peccato, Dio lo ha fatto peccato per noi, dandolo come redenzione per tutti, affinché noi diventassimo in lui giustizia di Dio.” [...] E l’Agnello di Dio non solo fece questo, ma fu castigato in nostro favore, e subì una pena che non era dovuta, ma che noi dovevamo a causa della moltitudine dei nostri peccati; e così divenne la causa del perdono dei nostri peccati, perché ricevette la morte per noi, e trasferì a Sé le flagellazioni, gli insulti e il disonore, che erano dovuti a noi, e fece scendere su Sé la maledizione assegnata, essendo stato fatto maledizione per noi.146
9.2. Principali differenze tra la teoria della Sostituzione Penale e la teoria della Soddisfazione
È importante sottolineare quali siano le differenze tra la teoria della Sostituzione Penale e della Soddisfazione, per comprendere come si siano evolute nel corso della storia poiché, in realtà, si tratta di due teorie contigue, appartenenti allo stesso contesto giuridico/sacrificale. Leggiamo infatti nel “Cur Deus Homo” di Anselmo: “È dunque necessario che o sia restituito l’onore tolto, o venga inflitta la pena. Altrimenti o Dio sarebbe ingiusto con sé stesso, oppure sarebbe incapace di entrambe le soluzioni: ma è una empietà solo il pensarlo.”147 Quindi, molto semplicemente, nella teoria della Soddisfazione, Gesù ripaga l’onore di Dio come rappresentante degli uomini, mentre nella teoria della Sostituzione Penale subisce la punizione da parte di Dio in sostituzione degli uomini. Visto da un’altra prospettiva, nella teoria della Soddisfazione il sacrificio di Gesù è “auto-inflitto” per l’espiazione dei peccati e può essere annoverato nella tradizione dei Penitenti,148 mentre nel caso della Sostituzione Penale, il castigo è inflitto da Dio Padre a Gesù. Nel primo caso viene data soddisfazione all’onore di Dio, nel secondo caso alla sua giustizia.149
Fu infine per opera di Calvino che la teoria assunse la forma definitiva di Sostituzione Penale, in quanto la elaborò utilizzando termini prettamente giuridici mutuati dai suoi studi di Diritto. Leggiamo infatti dalla sua opera più celebre:
Perché i peccatori, finché non sono liberati dalla colpa, sono sempre soggetti all’ira e alla maledizione di Dio, che, essendo un giudice giusto, non permette mai che la sua legge sia violata impunemente, ma è pronto a vendicarla.150
[Cristo] che con il suo sangue ha espiato quei crimini che rendono i peccatori odiosi a Dio; che con questa espiazione Dio Padre è stato soddisfatto e debitamente risarcito; che con questo intercessore la sua ira è stata placata.151
9.3. Critiche alla teoria della Sostituzione Penale
Nel corso della storia, la teoria della Sostituzione Penale è stata oggetto di una pioggia di critiche.152 Non è possibile fare un elenco esaustivo di tali giudizi, ci limiteremo pertanto ai punti principali, cominciando proprio dalle considerazioni in materia di diritto, poiché sappiamo quanto Dio ami la giustizia:153
Da un punto di vista teologico, le maggiori critiche alla teoria vertono invece sui seguenti punti:
9.4. Conclusione
Al pari della teoria della Soddisfazione, la teoria della Sostituzione Penale ha il merito di aver sottolineato la gravità della condizione umana e le pesanti conseguenze legate al peccato, seguendo di fatto il solco tracciato in tal senso da Agostino e Anselmo. Tuttavia, la sua costruzione di stampo giuridico/legalistico appare alquanto fragile e con le gravi lacune che sono state evidenziate. Alcuni teologi non hanno esitato a definirla incoerente, primitiva, immorale, non necessaria e perfino dannosa. Incoerente, poiché, nell’intento di punire il peccato attraverso l’esecuzione vicaria di Cristo, di fatto assolve il peccato del peccatore. Primitiva, poiché si basa su un sistema penale antiquato di origine feudale, in cui vigeva il principio della retribuzione. Immorale, perché punisce l’innocente per lasciare libero il colpevole. Non necessaria, perché se Dio avesse voluto perdonare gli uomini, avrebbe potuto semplicemente farlo, poiché egli non deve rendere conto a nessuno ed è libero di perdonare chi vuole. Dannosa, poiché alimenta nei credenti il senso di colpa nei confronti di Gesù per la punizione che dovette subire al loro posto. Inoltre, a prescindere da ciò che fece Gesù, Dio sarebbe adirato nei confronti dell’umanità intera; tutto ciò genera indegnità e paura del castigo.162
Ciò nonostante, non ritengo la teoria della Sostituzione Penale completamente illogica, penso piuttosto sia stata mal formulata e travisata; pensiamo infatti ai due capisaldi sui quali poggia: il principio della “sostituzione” e quello “penale”. Se intendiamo la sostituzione nel senso che Gesù, venuto in una carne simile alla nostra, è stato travolto dai nostri peccati e ha subito una morte analoga alla nostra, affinché noi fossimo salvati dalla morte eterna, allora preferirei parlare di “identificazione” con gli uomini piuttosto che di sostituzione; non prese il nostro posto, ma ha preso posto con noi. Uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua.163 Per quanto concerne il concetto di “penale”, è sicuramente errato parlare di punizione da parte del Padre, Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, non puniti; Gesù non subì un castigo al posto nostro, questo sarebbe assurdo, ma subì il rifiuto violento da parte di uomini malvagi. Quindi, accettò di patire questa umiliazione affinché noi potessimo tornare a Dio e avere la vita; in realtà Dio vuole “infliggerci” la vita. È stato percosso dagli uomini (penale?), ha ricevuto la morte affinché noi avessimo la vita (sostituzione?), possiamo chiamare questa dinamica Sostituzione Penale? Forse, ma io preferirei chiamarla “Identificazione Vitale”, come capiremo meglio nelle successive sezioni del libro. Gesù non è stato punito da Dio al posto nostro, Gesù si è lasciato maltrattare e uccidere dagli uomini affinché, identificandosi e divenendo uno con noi e con le nostre sofferenze, noi passassimo dalla morte alla vita.164 È qualcosa di diverso, Dio è giusto e misericordioso.