Salvati dalla Sua Vita by Marco Galli - HTML preview

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SEZIONE II

FONDAMENTI TEOLOGICI

 

 

 

Nella prima sezione del libro abbiamo passato in rassegna le più importanti teorie della salvezza, al fine di avere un quadro, il più completo possibile, sul percorso che ha determinato la dottrina di cui disponiamo oggi. In questa seconda sezione andremo ad acquisire alcuni fondamenti teologici, che ci serviranno come “mattoni” sui quali costruire una teoria della salvezza che sia esaustiva e convincente. Affronteremo temi quali l’incarnazione, il perdono e la grazia, il nuovo patto, il peccato, la legge, il sacrificio, la fede, il discepolato e il significato di vita eterna. In particolare, faremo riferimento alle parole pronunciate da Gesù, le quali hanno un peso troppo spesso trascurato. Infatti, negli ultimi secoli, si è fatta tanta costruzione teologica sulle lettere di Paolo, sovente dimenticando o considerando meno rilevanti le parole di Gesù stesso. Credo che il processo debba essere invertito, ovvero che sia necessario mettere al centro delle nostre riflessioni gli insegnamenti di Gesù, per poi supportarle e approfondirle con le lettere apostoliche e non viceversa.

Gesù è la parola di Dio fattasi carne, tutto ciò che egli disse deve necessariamente essere il fondamento di ogni nostro ragionamento; se una dottrina non passa il vaglio delle parole di Gesù non può per definizione essere valida, anche se apparentemente supportata da altro testo biblico. Rivalutare le parole di Gesù è la vera rivoluzione teologica. Nel fare ciò, ci siamo resi conto di come il suo modo di esprimersi fosse profondamente ebraico, e scavando nel significato e nell’origine delle sue parole, nuovi e incredibili concetti prendono vita, gettando una luce rinnovata sull’incredibile ricchezza del suo messaggio. Gesù era un ebreo, cresciuto ed educato in un contesto ebraico, e fondava la sua teologia sui testi che noi oggi chiamiamo Antico Testamento, i quali al suo tempo costituivano tutta la Bibbia. Se vogliamo sapere cosa riempiva i pensieri e gli insegnamenti di Gesù, dobbiamo fare riferimento all’Antico Testamento. Non c’è un Dio dell’Antico e un Dio del Nuovo Testamento, o un Dio Yahweh e un Dio Yeshua, ma è l’unico e indivisibile Dio che ha parlato prima per mezzo dei profeti e poi in Gesù. La riscoperta del Gesù ebraico ci aiuterà a liberarci da alcune errate interpretazioni, per restituirci una teoria della salvezza rinnovata, paradossalmente proprio poiché si rifà a ciò che era in origine.